domenica 8 maggio 2011

L'autostima e le carte di credito

    Chi non ha nell'armadio un vestito stravagante, mai indossato o, in giro per casa, un oggetto inutile comprato in un momento difficile con l'unico scopo di tirarsi sù di morale?
Quando le convinzioni su se stessi o sulle proprie capacità vengono minacciate da un insuccesso personale o da una performance non riuscita, molti sono propensi a cercare la compensazione faccendo lo shopping degli oggetti costosi, firmati, simboli di uno status.

In una ricerca pubblicata su Social Psychological and Personality Science, Niro Sivanathan della London Business School e Nathan Pettit della Cornell University hanno dimostrato che le persone che acquistano gli articoli di lusso per sollevare l'autostima in pericolo, scelgono la carta di credito come il metodo di pagamento psicologicamente meno doloroso in quanto dilazionato nel tempo.
I ricercatori hanno somministrato ai volontari dei test computerizzati di logica e di ragionamento spaziale manipolati in modo che il risultato fosse completamente casuale: o molto lusinghiero o estremamente scadente. I partecipanti che hanno ricevuto il voto basso, in pratica equivalente al titolo di "deficiente", quando è stato chiesto loro di scegliere il metodo di pagamento preferito per un prossimo acquisto, optarono in maggioranza per le carte di credito, contrariamente agli altri, decretati dai test fasulli come "geni".
In uno studio successivo Sivanathan e Pettit hanno chiesto a 150 studenti di pensare all'acquisto di un paio di jeans. La metà di loro avrebbe dovuto comprare dei jeans firmati, di una maison prestigiosa, carissimi, e l'altra metà dei jeans normali, economici. Tutti i ragazzi sono stati sottoposti ai test computerizzati dagli esiti truccati e coloro che ricevettero la valutazione bassa erano pronti a pagare i jeans di lusso fino al 30% in più dei loro compagni e in maggiore percentuale (60%) intendevano ricorrere al pagamento con la carta di credito. Per quanto riguarda i jeans economici, i risultati furono diversi: né la somma che gli studenti erano disposti a pagare, né il modo di pagamento apparivano influenzati dal voto ottenuto ai test.

In conclusione: gli oggetti "normali", di uso quotidiano non hanno lo stesso potere di rassicurarci sul nostro valore di quanto ne abbiano gli articoli di lusso e, come affermano gli autori, è molto probabile che le persone dopo una minaccia alla propria sicurezza ricorrano al credito per comprare questo tipo di beni senza curarsi di alti tassi d'interesse o di un indebitamento a lungo termine legato alla restituzione del prestito.


Sei giù di corda? Quando esci, ricordati di lasciare le carte di credito a casa!