lunedì 13 febbraio 2012

E’ vissero felici e contenti …


… fino al divorzio. Perché questa è la fine che fa un matrimonio su quattro! Come se non bastassero le  differenze “caratteriali”,
 i conflitti sulla gestione dei figli, le ingerenze dei suoceri, i problemi economici, il calo del desiderio, a insidiare la stabilità della coppia ci si mette anche il Facebook. Il popolare network sembra responsabile, almeno in Gran Bretagna, di circa 33% delle cause di divorzio e i post galeotti possono essere esibiti in tribunale come prova di infedeltà.

La relazione duratura, allora, è solo un mito, una favola per le ingenue fanciulle benpensanti? 
In effetti, alcune credenze al riguardo andrebbero sfatate, come afferma Russ Harris nel suo libro “Se la coppia è in crisi …” (Franco Angeli, 2011): non esiste il partner perfetto, una relazione facile, ne l’amore eterno e, in più, la gran parte dei problemi nasce dalla nostra mente.
Come? Immaginatevi che vi passi per la testa il pensiero che il vostro partner non vi ama e vi voglia lasciare. Può succedere che crediate a questo pensiero come se fosse un fatto reale, imbastendoci sopra una dolorosa storia piena di dettagli dal finale catastrofico e, vivendo i sentimenti di delusione, rancore, umiliazione, rabbia, già vi vedete soli e abbandonati …. 
E’ così reale, anche se in effetti, ora non sta succedendo nulla di tutto questo. La mente vi ha portato lontano da qui, nel futuro, e siccome tra i suoi compiti c’è quello di risolvere i problemi, vi suggerisce subito alcune soluzioni per non farvi stare così male: potresti giocare d’anticipo (dopotutto il nuovo collega d’ufficio non è niente male), oppure preparare l’offensiva “gliela faccio pagare, mi dovrà dare delle spiegazioni …”, o semplicemente mostrarsi irritati, tenere il muso mentre l’altro ignora il perché, forse ha visto un altro film. 
Potreste, infine, mettere in atto le tattiche di spionaggio: controllare il Facebook, e-mail, telefonino … cercando gli indizi che confermino la vostra storia. Tutto questo a partire da un pensiero!

Secondo l’ACT (Acceptance & Commitment Therapy), un modello di psicoterapia scientificamente validato, di cui Harris è un autorevole esponente, la sofferenza psicologica è spesso causata dalla fusione con i pensieri che avviene quando prendiamo per reale ciò che è solo il prodotto della nostra mente, compresi i ricordi, i giudizi, le opinioni, le convinzioni su “come dovrebbe essere il nostro partner” o “come avrebbe dovuto comportarsi in una data situazione”.
 L’altro meccanismo è quello di proteggerci dalle emozioni indesiderate. La mente ci consiglia di combattere o di evitarle anche al costo di rinunciare alle cose importanti, per esempio quando il marito rimane al lavoro fino a tardi per evitare una discussione con la moglie perché causerebbe la tensione e le sensazioni spiacevoli. Nel frattempo perde l’occasione di passare del tempo con i figli, che al suo rientro staranno già dormendo.

Russ Harris nel suo libro insegna, con l’aiuto di esercizi, esempi e metafore, come costruire una relazione autentica, consapevole, basata sulla collaborazione e sulla cura reciproca. Propone di trattare il vostro partner come “personal trainer”, salatamente pagato per insegnarvi a sviluppare le abilità della vita come “mindfulness, accettazione, perdono, lasciar andare, assertività, compassione, pazienza”. Nonostante i suoi metodi non sempre vi piacciano, potete decidere di far fruttare il vostro investimento e impegnarvi a imparare malgrado gli ostacoli, perché come disse Winston Churchill: “un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un’ottimista vede un’opportunità in ogni difficoltà”.















Fonti:
Russ Harris "Se la coppia è in crisi. Impara a superare frustrazioni e risentimenti per ricostruire una relazione consapevole" www.francoangeli.it