mercoledì 15 agosto 2012

Tradimento: l’estate galeotta o un difetto di evoluzione?



Perché succede?  Il tradimento fa parte o no, della natura dell’uomo? Siamo “geneticamente” monogami o la coppia fissa è solo una forzatura socio-culturale? 
Nè psicologia, nè sociologia, riescono a dare una risposta univoca. 
E’ indubbio il ruolo della personalità, dei  problemi  nella relazione di coppia, dei condizionamenti sociali, delle convinzioni religiose e di tanti altri fattori, ma la soluzione del dilemma non può arrivare che dallo studio della natura animale. 
E' una parte ancestrale dell'essere umano, spesso dimenticata dall'uomo sapiens troppo orgoglioso della propria superiorità evolutiva. 

  Desmond Morris, zoologo e etologo inglese, nel suo bestseller senza tempo “La scimmia nuda. Studio zoologico sull’animale uomo”  ha esaminato in modo dissacrante i comportamenti umani che ci accumunano ai primati. 
  La storia inizia diversi milioni di anni fa quando uno scimmione mangiatore di frutta, abitante delle foreste, visto ridursi il proprio habitat naturale, decide di scendere dagli alberi e di conquistare le praterie trasformandosi  nello scimmione cacciatore. 
Questo cambiamento si accompagna all’assunzione della posizione eretta che migliora la capacità di correre, le mani libere possono ora  manipolare le armi e il cervello diventato più complesso permette di prendere le decisioni più rapidamente. 
  Lo scimmione cacciatore diventa territoriale, cioè si fa casa, caverna, nella quale le femmine provvedono ad allevare i piccoli mentre i maschi vanno a caccia in gruppo in cui ognuno assolve al proprio compito. 
La spartizione dei ruoli e “il lavoro di gruppo” portano alla nascita delle coppie fisse. Altrimenti la collaborazione tra i maschi durante la caccia sarebbe resa impossibile dalla rivalità per la conquista delle femmine. 
Le femmine a loro volta lasciate sole nelle caverne durante l’assenza dei partner occupati a cacciare avrebbero potuto accoppiarsi con qualunque scimmione di passaggio. 
In questo modo l’innamoramento e il legame di coppia servono a mitigare l’aggressività dei maschi, facilitano la collaborazione rendendo la caccia più proficua e portano all’assunzione delle responsabilità per la prole anche da parte dei padri. 
  Rispetto alle abitudini proprie dei primati, si tratta di cambiamenti radicali avvenuti nel tempo relativamente breve.  
Come afferma Morris: “Dal comportamento della nostra specie nel momento attuale, è chiaro che questa tendenza venne soddisfatta solo parzialmente e che le nostre antiche necessità di primati continuano a riapparire in forme minori”. 
Sembra che il processo di trasformazione biologica di un primate mangiatore di frutta sessualmente promiscuo in un carnivoro uccisore monogamo  non sia ancora del tutto completato.

E l’estate? Aumentano solo le occasioni, le tentazioni dei corpi abbronzati e seminudi, ma per il resto: chi scimmione è, scimmione rimane!



Riferimento per questo post:
Desmond Morris "La scimmia nuda.Studio zoologico sull'animale uomo" XXII ed Tascabili Bompiani 2009