sabato 10 dicembre 2011

Dormi dormi, fai la nanna....

Negli ultimi anni le neuroscienze hanno fatto grandi progressi nello studio del sonno e delle sue alterazioni. E’ stato confermato il ruolo del sonno nel consolidamento della memoria e nel’apprendimento e, recentemente, nella regolazione emotiva dei ricordi. 


L’equipe della Berkeley University guidata da Matthew Walker ha dimostrato che durante la fase REM del sonno, caratterizzata dai rapidi movimenti oculari e dall’intensa produzione onirica, vengono “riprocessati” e memorizzati gli eventi vissuti durante la giornata. 
Mentre sognamo, rimangono soppressi  i circuiti cerebrali noradrenergici  implicati nelle risposte da stress e vengono attivati i collegamenti fra l’amigdala e l’ippocampo, il chè permette di codificare le nostre esperienze più importanti  senza un eccessivo carico emotivo. Così possiamo ricordare cosa ci è successo il giorno prima con un po’ di distacco. A volte il sogno si ripete per più volte di seguito, finchè l’intensità delle emozioni non si attenua. 


L’inceppamento di questo meccanismo, la mancata riduzione di adrenalina durante la fase REM che si accompagna all’iperattività dell’amigdala, è documentato nei disturbi d’ansia e potrebbe essere alla base del Disturbo post traumatico da stress. Questo studio, pubblicato su Current Biology, dimostra che il sonno REM esplica durante la notte un’azione calmante sull’amigdala attivata dagli avvenimenti  vissuti a veglia e può essere un importante regolatore del nostro equilibrio emotivo. 


Fonti:

van der Helm et al., REM Sleep Depotentiates Amygdala Activity to Previous Emotional Experiences,
Current Biology (2011), doi:10.1016/j.cub.2011.10.052
http://walkerlab.berkeley.edu/science.html
http://walkerlab.berkeley.edu/science.html