lunedì 27 settembre 2010

Attento a come sorridi!

“Lei sorride con gli occhi” diciamo spesso di chi ha un bel sorriso, aperto e radioso. E’ un modo di dire che ha una solida base scientifica. In un sorriso sincero e spontaneo sono coinvolti oltre ai muscoli della bocca (zigomatici), anche gli orbicolari situati attorno agli occhi. I muscoli orbicolari, contraendosi abbassano le sopracciglia, sollevano le guance, causando così la comparsa delle piccole rughe agli angoli degli occhi.
Il sorriso finto, “di circostanza”, deriva dalla contrattura volontaria dei soli muscoli zigomatici maggiori che alzano gli angoli delle labbra. Visto, che l’azione dei muscoli orbicolari è involontaria, osservando il contorno degli occhi di una persona che sorride, possiamo capire se il suo sorriso è autentico o fasullo.
Questa scoperta del neurologo francese dell’ottocento Guillaume Duchenne de Boulogne permette anche di prevedere la qualità della vita delle persone in base al loro sorriso.
Dacher Keltner e Lee Ann Harker dell’Università della California hanno esaminato le foto di cinquant’anni fa scattate alle150 sorridenti studentesse di un collegio nel primo giorno di scuola. Le ragazze partecipanti alla ricerca fornivano nei successivi 50 anni le notizie sulla loro vita. Le conclusioni di questo studio stabiliscono che le partecipanti che sulla foto mostravano un sorriso autentico, avevano molte più probabilità di contrarre un matrimonio duraturo, di essere più sane e felici nel corso della loro vita!

Questa notizia, e molte altre interessanti, troverete nel libro dello psicologo inglese Richard Wiseman “Quirkology” Ed. Adriano Salani spa, Milano 2009.

domenica 12 settembre 2010

Sei pigro? Colpa dei tuoi geni!

Le ricerche sul genoma umano progrediscono velocemente svelando le basi ereditarie di molte patologie, ma anche dei comportamenti umani che finora venivano considerati come espressione del carattere o del temperamento di un individuo.
Per esempio, l’attitudine all’esercizio fisico o la preferenza per un pisolino sul divano sembrano anch’esse geneticamente trasmesse.
Lo dimostra la ricerca condotta dal dott. Thodore Garland Jr, biologo dell’Università californiana Riverside, che ha studiato diverse generazioni di cavie allevate in modo selettivo, evidenziando che i topi che preferivano la corsa generavano la prole con la stessa preferenza.
Il dott. Garland ipotizza la possibilità di un intervento farmacologico per incrementare il livello di fitness, affermando che”in futuro il farmaco potrebbe rendere più piacevole ad alcune persone l’impegno nell’attività fisica e alle altre far percepire meno confortevole l’immobilità protratta nel tempo”.
La notizia proviene dal sito dell’Università Riverside. Guardatevi anche il video del dott. Garland che illustra i risultati del suo lavoro.

Quindi un giorno, forse, ci sarà una pillola per il tennis, la palestra, il footing ecc… Nel frattempo a noi pigri non resta che usare la forza di volontà e ...il buon senso.

sabato 4 settembre 2010

Le pulizie di casa possono diventare una nuova forma di terapia?

Se lo chiede lo psichiatra Robert T. London in un articolo pubblicato su www.univadis.it.
Il dott. London parte dall’osservazione che sono in notevole aumento le richieste di aiuto da parte di persone che lamentano la disorganizzazione nella loro vita quotidiana, sono in preda alla confusione, vivono nel caos, soffocati dal disordine in casa e al lavoro. La tendenza ad accumulare vari oggetti,ad ingombrare spazi, ad ammucchiare qualsiasi cosa è spesso presente nel Disturbo Ossessivo Compulsivo, ma “l’accaparramento” si può riscontrare anche nei malati di schizofrenia, abuso di sostanze, anoressia, autismo e di altre patologie psichiatriche, tanto che il nuovo manuale DSM-5 comprenderà probabilmente anche un Disturbo da “accaparramento”.
L’autore descrive una nuova categoria lavorativa, sempre più popolare negli USA: gli organizzatori professionisti che, accanto ad esperti in medicine alternative, maestri di yoga e nutrizionisti, vengono interpellati da persone che soffrono di …una vita incasinata. Il compito degli organizzatori è quello di aiutare i clienti a mettere in ordine, ripulire passo dopo passo l’ambiente in cui vivono e lavorano. Il dott. London nota inoltre che le strategie utilizzate da questi professionisti assomigliano a tecniche cognitivo- comportamentali e conclude che “non possiamo ignorare questi esponenti di discipline e di formazioni diverse che per ragioni lavorative hanno a che fare con i potenziali disturbi mentali”.

La mia immaginazione a questo punto evoca scenari apocalittici. Nel Bel Paese, dove il pezzo di carta conta più delle reali competenze, già vedo la pioggia di denunce contro le colf per l’abuso delle professioni sanitarie, seguita dal pullulare di scuole, istituti, enti ed associazioni che organizzano i corsi di formazione per un ambito diploma di “Assistente domestica esperta in tecniche riabilitative di risistemazione ambienti casa/ufficio”.
Suona bene, vero?