sabato 4 settembre 2010

Le pulizie di casa possono diventare una nuova forma di terapia?

Se lo chiede lo psichiatra Robert T. London in un articolo pubblicato su www.univadis.it.
Il dott. London parte dall’osservazione che sono in notevole aumento le richieste di aiuto da parte di persone che lamentano la disorganizzazione nella loro vita quotidiana, sono in preda alla confusione, vivono nel caos, soffocati dal disordine in casa e al lavoro. La tendenza ad accumulare vari oggetti,ad ingombrare spazi, ad ammucchiare qualsiasi cosa è spesso presente nel Disturbo Ossessivo Compulsivo, ma “l’accaparramento” si può riscontrare anche nei malati di schizofrenia, abuso di sostanze, anoressia, autismo e di altre patologie psichiatriche, tanto che il nuovo manuale DSM-5 comprenderà probabilmente anche un Disturbo da “accaparramento”.
L’autore descrive una nuova categoria lavorativa, sempre più popolare negli USA: gli organizzatori professionisti che, accanto ad esperti in medicine alternative, maestri di yoga e nutrizionisti, vengono interpellati da persone che soffrono di …una vita incasinata. Il compito degli organizzatori è quello di aiutare i clienti a mettere in ordine, ripulire passo dopo passo l’ambiente in cui vivono e lavorano. Il dott. London nota inoltre che le strategie utilizzate da questi professionisti assomigliano a tecniche cognitivo- comportamentali e conclude che “non possiamo ignorare questi esponenti di discipline e di formazioni diverse che per ragioni lavorative hanno a che fare con i potenziali disturbi mentali”.

La mia immaginazione a questo punto evoca scenari apocalittici. Nel Bel Paese, dove il pezzo di carta conta più delle reali competenze, già vedo la pioggia di denunce contro le colf per l’abuso delle professioni sanitarie, seguita dal pullulare di scuole, istituti, enti ed associazioni che organizzano i corsi di formazione per un ambito diploma di “Assistente domestica esperta in tecniche riabilitative di risistemazione ambienti casa/ufficio”.
Suona bene, vero?

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