domenica 29 agosto 2010

Un dettaglio trascurabile...

Già nella Bibblia si racconta di Noè che, scampato al diluvio universale, si dedica alla cura della vigna e ...si prende una bella sbornia. Nonostante questa lunga tradizione della viticoltura, ancora oggi si discute sulle proprietà delle bevande alcoliche e sul loro impatto sulla nostra salute.
Alcuni scienziati considerano l’alcol come una sostanza nociva a prescindere dalla quantità e dal tipo di bevanda e auspicano la sua totale eliminazione dalla nostra vita. Altri invece ne consigliano un uso moderato per prevenire le patologie cardiovascolari.
Mentre il problema dell’abuso di alcol e delle sue gravi conseguenze rimane attuale e pressante, si sprecano le ricerche a favore dell’una e dell’altra tesi. Un esempio è la notizia pubblicata sul portale www.lescienze.it
Si tratta di uno studio effettuato dall’equipe del dott. Charles J. Holaham dell’Università di Austin (Texas) che mette in relazione lo stato di salute ed un moderato consumo di alcol.
I dati ricavati da un ventennio di osservazioni su un campione di oltre 1000 persone hanno portato a conclusioni sorprendenti: sia gli astemi che i forti bevitori corrono un rischio di morte circa del 40% maggiore rispetto ai moderati consumatori di alcol.
Com’è possibile? Il mistero sembra dipanarsi un po’ quando leggiamo le caratteristiche degli astemi inclusi nello studio: ex-bevitori, obesi, fumatori, depressi, ecc. Con tutti questi fattori, che fossero o no astemi…era davvero determinante?

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