lunedì 29 novembre 2010

Approccio psicosomatico?




Paziente: 
   -Dottore, prendo 10 pasticche al giorno e sto sempre male. Dipenderà mica dal nervoso?

Medico:
   -Beh, Rossi, penso che Lei abbia proprio ragione! Il suo è un disturbo psicosomatico!
Prenda queste compresse dopo i pasti, due volte al giorno, per un mesetto. Poi vediamo...

sabato 20 novembre 2010

Sesso? Cosa intendi..?


Le differenze fra maschi e femmine nel modo di vivere la sessualità, 
si manifestano inevitabilmente nell'uso del linguaggio di tutti i giorni. 
A volte sembra che uomo e donna parlino due lingue diverse e questo può generare fraintendimenti, incomprensioni e inutili tensioni nella coppia. 
    
      Se volete capire meglio il vostro/la vostra partner e farvi intendere da lui o lei, dovrete assolutamente imparare la lingua dell'altro sesso. Potreste cominciare da queste frasi, tratte dal divertente libro di Allan e Barbara Pease "Perché gli uomini possono fare una sola cosa per volta e le donne ne fanno troppe tutte insieme?"(Sonzogno, 2004):


Il linguaggio femminile:
Forse = no
Stasera sei davvero molto gentile = Pensi sempre solo a quello?
Sii romantico, spegni la luce = Ho la cellulite, non voglio che tu mi veda.
Ho il sedere grosso? = Dimmi che sono bellissima.
Dimmi che mi ami = Sto per chiederti una cosa costosissima

Il linguaggio maschile:
Vieni al cinema? = Mi piacerebbe fare sesso con te
Posso invitarti a cena? = Mi piacerebbe fare sesso con te
Ti posso chiamare? = Mi piacerebbe fare sesso con te
Bel vestito! = Belle tette!
Mi annoio = Vuoi fare sesso?
Ti amo = Facciamo sesso, ora!
Anch'io ti amo! = D'accordo, l'ho detto...ma ora facciamo sesso

        Gli autori, due psicoterapeuti australiani esperti di linguaggio del corpo e di comunicazione, hanno fatto loro fortuna con i libri come "Perchè le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere?" e "Perchè gli uomini lasciano sempre alzata l'asse del water e le donne occupano il bagno per ore?" Vi siete mai poste le domande simili? Lo hanno fatto di sicuro oltre i 14 milioni di lettori, perchè tante sono le copie di libri dei coniugi Pease vendute nel mondo!

lunedì 8 novembre 2010

Le origini dell'ansia, ovvero l'orso e il cespuglio di more

Perchè è così difficile tollerare l'ambiguità, l'incertezza, il dubbio, l'ignoto? Non siamo i soli, pure gli animali preferiscono le situazioni note e prevedibili, anche quelle spiacevoli. Per esempio, i ratti da laboratorio esposti a scosse elettriche casuali preferiscono azionare una leva per cambiare la frequenza da casuale a regolare, anche se il numero di scariche resta lo stesso.


Kelly G. Wilson spiega il perchè di questo atteggiamento nel libro "Mindfulness for two" (2008, New Harbinger Publications, Inc.) raccontando la storia dell'orso e del cespuglio di more.

Due ominidi preistorici, uscendo dalla caverna, scorgono un'ombra nella savana. Uno di loro dice "Scappiamo, è un orso!", l'altro risponde "Ma no, è un cespuglio di more!". Mentre quello più cauto si ritira nella caverna, il suo compagno fa una scorpacciata di more e la sera racconta orgoglioso la sua avventura ad altri cavernicoli. L'indomani la storia si ripete, l'uomo prudente rientra nella caverna e l'altro mangia le more, e così giorno dopo giorno. Finchè, una sera, il cavernicolo spavaldo manca all'appello e... non tornerà mai più. Così il suo compagno si appropria degli averi dello sventurato, prende la sua mazza, la pelle di mammuth e la sua femmina.

Dice Kelly Wilson: "Noi siamo i figli, dei figli, dei figli di quello che si è salvato scappando nella caverna". La selezione naturale ha privilegiato la dote di prudenza. Per questo motivo interpretiamo la situazione incerta o ambigua come pericolosa.
Vorremmo, a tutti i costi, sapere, essere sicuri, conoscere il futuro. Ci facciamo un'infinità di domande su cosa succederà, come andrà domani, come staremo, se riusciremo a fare questo o quello, ecc., le domande senza risposta che spesso non fanno altro che portare la sofferenza, il tormento e ...l'ansia.

Leggi di più: www.mindfulnessfortwo.com

mercoledì 3 novembre 2010

L'uomo pensa solo al...

sesso, ovviamente! E' inutile negare, la neuropsichiatra americana Louann Bizendine afferma che gli uomini ci pensano ogni 52 secondi, mentre alle donne capita al massimo 3-4 volte al giorno, e, nel suo libro "Il cervello delle donne" (Rizzoli, 2007), spiega anche perchè: "nei maschi, i centri cerebrali correlati al sesso sono circa due volte più grandi delle strutture analoghe nel cervello femminile".

Questo determina la migliore capacità di elaborare le fantasie sessuali e porta ad un bisogno fisiologico di eiaculare frequentemente.
Il responsabile delle differenze è il testosterone, che già all'ottava settimana di vita intrauterina provoca nel maschio il maggiore sviluppo delle aree cerebrali dell'ipotalamo responsabili del comportamento sessuale.

Lo sviluppo delle connessioni sessuali nel cervello maschile subisce poi un'accelerazione a partire dalla pubertà, quando la quantità di testosterone aumenta di venticinque volte.
Il testosterone è presente anche nelle donne, è indispensabile per l'impulso sessuale, condiziona il comportamento seduttivo, l'attrazione, ma la sua quantità nel maschio è di circa cento volte superiore.

Anche il significato che i due sessi attribuiscono all'atto sessuale è, di conseguenza, diverso. Per l'uomo fare il sesso è importante come per la donna lo è aver un dialogo con il proprio partner.
Se la moglie si rifiuta di fare l'amore, il marito può sospettare un tradimento, pensando che lo faccia con quancun'altro. La donna invece, comincerà ad avere dubbi sulla fedeltà del compagno quando questo smetterà di parlarle!