lunedì 10 ottobre 2011

Errare è umano....

..….e  serve a imparare! Le ricerche scientifiche dimostrano che impariamo di più dai nostri sbagli che dai successi  grazie ad un effetto “sorpresa” che interviene quando ci accorgiamo di aver commesso un errore.
Andy Wills dell’Università di Exeter ha scoperto che l’area del cervello responsabile di questo fenomeno è la regione temporale inferiore, la stessa che ci permette di riconoscere gli oggetti  che guardiamo.  
Wills ha sottoposto un gruppo di volontari ad un test computerizzato che consisteva nel prevedere i risultati in base ad alcuni dati forniti in anticipo. Quando i dati di partenza sono stati modificati in modo da costringere  i partecipanti a cambiare rapidamente le loro previsioni non più esatte, si registrava un’ attività cerebrale proprio nell’area temporale inferiore alla velocità di 0,1 sec. Perciò imparare dagli errori è anche molto veloce!

Il guaio è che non sempre funziona o almeno, non per tutti. 
Nel recente studio pubblicato su Psychological Science Jason S. Moser dell’Università di Michigan e i suoi collaboratori hanno dimostrato che esiste una differenza fra le persone che credono alla loro possibilità d’imparare e quelli che non ci credono.
Ai volontari è stato chiesto di identificare la lettera centrale in una serie tipo MMMMM o MMNMM. La lettera centrale era uguale alle altre quattro oppure diversa. Le serie di lettere venivano presentate ripetutamente in rapida successione aumentando così  la probabilità di un errore. 

Con delle apposite cuffie dotate di elettrodi è stata monitorata l’attività elettrica cerebrale dei partecipanti all’esperimento. Ogni volta che uno di loro commetteva l’errore, nel suo cervello si registravano due segnali, uno immediato ad indicare: “accidenti!” e l’altro, successivo, che segnalava la presa di coscienza  dell’errore e tentativo di ripararlo, tipo: ”ho sbagliato, devo stare più attento”. Tutto questo in appena un quarto di secondo!
 I ricercatori hanno notato che, quelli che credevano nelle proprie possibilità di imparare dagli errori miglioravano  la loro attenzione dopo uno sbaglio e ottenevano in seguito i risultati migliori, mentre il secondo segnale prodotto dai loro cervelli era molto più ampio rispetto a quello dei compagni scettici” e sfiduciati.

Comprendere perché gli individui reagiscono diversamente ai propri sbagli dovrebbe aiutarci a credere che impegnarsi  e imparare di più è alla portata di tutti. Niente più scuse, scientia docet!

Per dirla con Henry Ford: 
"Sta a te: puoi credere di farcela o credere di non farcela. In entrambi i casi i fatti ti daranno ragione." 

Fonti per questo post- ScienceDaily:

WhyWe Learn From Our Mistakes