Perché succede? Il
tradimento fa parte o no, della natura dell’uomo? Siamo “geneticamente”
monogami o la coppia fissa è solo una forzatura socio-culturale?
Nè psicologia,
nè sociologia, riescono a dare una risposta univoca.
E’ indubbio il ruolo della
personalità, dei problemi nella relazione di coppia, dei condizionamenti
sociali, delle convinzioni religiose e di tanti altri fattori, ma la soluzione
del dilemma non può arrivare che dallo studio della natura animale.
E' una parte ancestrale dell'essere umano, spesso dimenticata dall'uomo sapiens troppo orgoglioso della propria superiorità evolutiva.
Desmond Morris, zoologo e etologo inglese, nel suo
bestseller senza tempo “La scimmia nuda. Studio zoologico sull’animale uomo” ha esaminato in modo dissacrante i comportamenti
umani che ci accumunano ai primati.
La storia inizia diversi milioni di anni fa
quando uno scimmione mangiatore di frutta, abitante delle foreste, visto
ridursi il proprio habitat naturale, decide di scendere dagli alberi e di
conquistare le praterie trasformandosi nello
scimmione cacciatore.
Questo cambiamento si accompagna all’assunzione della
posizione eretta che migliora la capacità di correre, le mani libere possono
ora manipolare le armi e il cervello diventato
più complesso permette di prendere le decisioni più rapidamente.
Lo scimmione
cacciatore diventa territoriale, cioè si fa casa, caverna, nella quale le
femmine provvedono ad allevare i piccoli mentre i maschi vanno a caccia in
gruppo in cui ognuno assolve al proprio compito.
La spartizione dei ruoli e
“il lavoro di gruppo” portano alla nascita delle coppie fisse. Altrimenti la
collaborazione tra i maschi durante la caccia sarebbe resa impossibile dalla
rivalità per la conquista delle femmine.
Le femmine a loro volta lasciate sole
nelle caverne durante l’assenza dei partner occupati a cacciare avrebbero
potuto accoppiarsi con qualunque scimmione di passaggio.
In questo modo l’innamoramento
e il legame di coppia servono a mitigare l’aggressività dei maschi, facilitano la
collaborazione rendendo la caccia più proficua e portano all’assunzione delle
responsabilità per la prole anche da parte dei padri.
Rispetto alle abitudini proprie
dei primati, si tratta di cambiamenti radicali avvenuti nel tempo relativamente
breve.
Come afferma Morris: “Dal
comportamento della nostra specie nel momento attuale, è chiaro che questa
tendenza venne soddisfatta solo parzialmente e che le nostre antiche necessità
di primati continuano a riapparire in forme minori”.
Sembra che il processo di trasformazione
biologica di un primate mangiatore di frutta sessualmente promiscuo in un
carnivoro uccisore monogamo non sia ancora
del tutto completato.
E l’estate? Aumentano solo le occasioni, le tentazioni dei
corpi abbronzati e seminudi, ma per il resto: chi scimmione è, scimmione rimane!
Riferimento per questo post:
Desmond Morris "La scimmia nuda.Studio zoologico sull'animale uomo" XXII ed Tascabili Bompiani 2009