lunedì 18 ottobre 2010

E' come sembra?


La capacità di individuare il legame fra la causa e l'effetto ci permette di valutare la realtà, dare le spiegazioni agli eventi, fare le previsioni sul futuro e mettere ordine nella nostra esistenza.
La nostra mente è così abituata a collegare gli avvenimenti, che a volte lo fa ...a sproposito, trovando un nesso causale nelle situazioni assolutamente casuali.

Succede per le superstizioni, quando attribuiamo la causalità di un evento negativo al gatto nero che ci ha attraversato la strada, o quando ci sentiamo responsabili per aver pensato una cosa che poi si è realizzata, per esempio, per aver mandato gli accidenti a qualcuno che poi si è rotto la gamba.
Il problema è di distinguere le correlazioni causali vere da quelle illusorie, come afferma Matteo Motterlini nel libro "Trappole mentali" (BUR Saggi, 2010). Come capire se due eventi che accadono uno dopo l'altro siano correlati o indipendenti?

L'autore illustra come la nostra mente, non riuscendo ad identificare le relazioni causali rilevanti, inventa semplicemente ciò che si aspetta di osservare.
Cita, a proposito, un famoso esperimento che 50 anni fa dimostrava come il test di Rorschach eseguito su pazienti omossessuali veniva interpretato da psicoanalisti in modo da trovare una correlazione fra il risultato del test e la diagnosi di omossessualità, perchè era ciò che si aspettavano di trovare.

"Il pericolo", secondo Motterlini, "è fondare l'intera vita quotidiana su una serie di correlazioni illusorie"e finire come "il tacchino induttivista" di Bertrand Russell.

Che cosa è successo al tacchino? Vedendosi recapitare il cibo tutte le mattine alle 9 si era convinto che ci fosse una correlazione causale, e rassicurato, aspettava il mangime anche la mattina della vigilia di Natale... ma ebbe una brutta sorpresa...

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