giovedì 12 agosto 2010

Uno studio cinese …su misura?

L’uso compulsivo di internet è ormai riconosciuto come una forma di dipendenza che può provocare danni alla salute soprattutto nei giovani.
Uno studio australiano- cinese dimostra la correlazione fra utilizzo patologico di internet e aumento del rischio di sviluppare la depressione negli adolescenti. I ricercatori hanno esaminato più di 1000 studenti dell’età media di 15 anni sottoponendoli ai test all’inizio dello studio e dopo un periodo di osservazione di 9 mesi , mettendo in relazione la quantità di tempo che passavano su internet. I ragazzi con tendenza all’abuso di internet avevano un rischio due volte e mezzo superiore di sviluppare la depressione rispetto ai loro compagni che utilizzavano la rete in maniera non compulsiva.

Gli autori della ricerca propongono uno screening di tutti gli studenti delle scuole superiori ai fini di prevenire e curare i casi ritenuti “a rischio”, affermando che “i problemi di salute mentale fra gli adolescenti comportano un significativo costo personale ma anche alla comunità”.

E’ una notizia seria, in linea con altre ricerche sui gravi pericoli dell’uso improprio delle nuove tecnologie e tocca un problema molto importante: la salute dei giovani.

Il particolare che mi ha colpito è che la ricerca è stata condotta in collaborazione con l'Università cinese SunYat-Sen, a Guangzhou.

Nessuno in Occidente aveva capito che gli sforzi delle autorità cinesi di impedire una libera circolazione in rete, i tentativi di oscurare Google, le misure di censura, facevano parte di una campagna di prevenzione e tutela della salute pubblica dei cittadini cinesi?!
E qual è il modo più efficace per controllare la diffusione dell’epidemia, se non uno screening dei soggetti a rischio?

Siamo sempre noi, gli occidentali, malpensanti e prevenuti!

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